I metodi musicali più famosi in Italia

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Alcuni metodi musicali nascono e si sviluppano in Italia ed è nel nostro paese che sono particolarmente noti. Con qualche eccezione!

Altrove nel sito per esempio abbiamo citato il metodo pedagogico di Maria Montessori: non bisogna dimenticare che in questo sistema a tutto tondo c’era ampio spazio dedicato alla musica e ai suoni. Per esempio con la “lezione del silenzio”, durante la quale il bambino viene incoraggiato a individuare e riconoscere i suoni intorno a lui. Montessori proponeva anche esercizi mai più lunghi di 20 minuti, al fine di non annoiare gli studenti e di non creare l’associazione “musica=noia”.

La didattica musicale secondo Giordano Bianchi

Proprio perché, come abbiamo visto, alcune delle tecniche di insegnamento della musica risultano superate, essendo state elaborate in qualche caso oltre 100 anni fa, alcune figure hanno ritenuto di operare delle rielaborazioni delle stesse: è il caso di Giordano Bianchi, che nel suo lavoro di educazione si è rivolto soprattutto a bambini dai 3 ai 7 anni. Questo percorso prevede essenzialmente l’associazione del movimento corporeo all’apprezzamento della musica.

Rosa Agazzi: Suzuki prima di Suzuki!

Una “precursora” vera e propria, questa pedagoga bresciana già alla fine del XIX secolo teorizzava l’importanza dell’imitazione per l’apprendimento della teoria e pratica musicale. In questo senso si può dire tranquillamente, nonostante alcune differenze specifiche nei due metodi, che Agazzi abbia anticipato la lezione di Shinichi Suzuki.

Laura Bassi e la “ritmica integrale”

Un’altra figura femminile di assoluto rilievo nella pedagogia italiana, anch’essa mossasi a cavallo fra XIX e XX secolo, e la cui carriera fu segnata proprio da un incontro con Émile Jaques-Dalcroze. La sua tecnica di insegnamento si chiama “ritmica integrale” e si basa su esercizi da svolgersi con dei pupazzi, a ognuno dei quali è assegnata una notazione musicale.

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