La situazione dell’educazione musicale in Italia

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Oltre ai metodi fin qui elencati, applicati privatamente o presso istituti accreditati, l’apprendimento della musica si svolge naturalmente nelle scuole italiane fra asili nido, scuola elementare e scuola media inferiore.

Mentre non si studia musica durante il periodo delle scuole medie superiori, è possibile approfondire questa disciplina sia nella teoria che nella pratica frequentando uno degli istituti afferenti all’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM): stiamo parlando di quelli che tuttora sono più noti col nome di “conservatori”.

Grazie alla riforma del 1999, gli istituti accorpati sotto l’egida dell’AFAM non sono più scuole ma sono riconosciuti per il livello universitario dei loro insegnamenti. In quanto tali, possono rilasciare una laurea di primo livello e di secondo livello – praticamente una magistrale.

Gli indirizzi di studio e una scelta da maturare con attenzione

A chi non frequenta questo mondo con continuità potrà sembrare che tutti i conservatori siano uguali. Ovviamente non è così, e il tipo di educazione da loro impressa varia a seconda non solo dell’abilità degli insegnanti, ma anche dell’indirizzo di studi che viene scelto.

Si può decidere infatti di concentrarsi sulla direzione d’orchestra, sulla direzione di coro, specializzarsi come tecnico del suono, concentrarsi sul jazz o sulla musica elettronica (sono solo alcune delle aree accademiche presenti).

Come per tutte le decisioni che riguardano la propria carriera, invitiamo a fare una valutazione legata ai movimenti nel mondo del lavoro. Un direttore di coro è un titolo assolutamente prestigioso, ma forse poco spendibile: consigliamo di farsi aiutare da qualche studente più anziano prima di optare per indirizzi di studio per così dire rischiosi.

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